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Legge

Pubblicato: 21 giugno 2015 da principessadelcioccolato in consigli

Atteggiamento mentale

Pubblicato: 21 giugno 2015 da df in consigli

“La mente è un mondo a sé, e da sola può rendere il paradiso un inferno e l’inferno un paradiso” John Milton. Questo aforisma rende appieno come un processo di pensiero può invalidare la nostra vita! Fin dai tempi più antichi, l’uomo ha fatto esperienza di pensieri negativi che arrovellano la mente. Tuttavia, è il modo in cui decidiamo di maneggiare questi pensieri che fa la differenza.

A seconda dell’interpretazione che attribuiamo agli eventi della realtà possiamo trovarci a sperimentare sicurezza o paura, speranza o panico, responsabilità o vittimismo, vittoria o sconfitta. Vari studi hanno rilevato che avere un atteggiamento mentale negativo nei confronti degli eventi della vita può inficiare lo stato di salute ed avere effetti negativi sulla felicità e il benessere.

Ecco 8 atteggiamenti mentali e pensieri negativi che le persone infelici fanno continuamente… e che renderebbero infelici chiunque di noi li facesse!!!!

1) Avere un dialogo interno auto-svalutante

Il “dialogo interno” è quella sorta di voce interiore che ci accompagna in tutto quello che facciamo. Esso è formato dai pensieri che formuliamo sul mondo. Poichè il dialogo interno costituisce di fatto un insieme di messaggi che inviamo a noi stessi, se è prevalentemente di matrice negativa, esso rischia di sabotare gravemente il nostro benessere: può ridurre il nostro senso di efficacia, diminuire le nostre capacità di perfomance e abbassare il nostro potenziale. I pensieri auto-svalutanti più comuni includono frasi del tipo: “Non posso…”, “Non sono bravo abbastanza!”, “Non riesco…”, “Mi mancano certe caratteristiche…”, “Fallirò!” etc. Vi piacerebbe che un vostro amico continuasse a ripetervi “Non avrai mai successo”, “Non sei bravo abbastanza”, “Sei troppo insicuro”, “Fallirai”? Considerereste questa persona un vero amico? Ovviamente no! Dunque, perché parlate a voi stessi in questo modo? Ingaggiarsi continuamente in pensieri auto-svalutanti è come avere un amico crudele che cerca in ogni modo di sabotarvi. Così facendo, diventate il peggior nemico di voi stessi.

2) Avere attitudini pessimistiche

Una tra le più controproducenti forme di pensiero consiste nel partire da una situazione e vedere solo il lato negativo, o addirittura ipotizzare il peggio. Per molte persone, guardare il bicchiere mezzo vuoto è un’attitudine abituale e automatica. Pensiamo per esempio ad un treno fermo o a una giornata di pioggia. Per alcune persone, questi eventi sono solo esperienze negative, terribili. In realtà, non c’è nulla di positivo o di negativo nel traffico o nel tempo!! E’ il modo in cui si sceglie di guardare le circostanze che rende la situazione positiva o negativa, e questa scelta può immediatamente renderci più forti o più deboli, più felici o più tristi, potenti o vittime. Partendo dalla stessa situazione, possiamo guardare il treno fermo come la possibilità di ascoltare musica rilassante o una giornata di pioggia come l’occasione per andare a casa a berci una buona tazza di cioccolata calda leggendo un bel libro. Dipende tutto da come scegliete di osservare il momento.

3) Fare paragoni negativi con gli altri

Uno dei più facili e comuni modi per sentirsi tristi e insoddisfatti è paragonare se stessi agli altri, in particolare con persone irraggiungibili. Spesso tendiamo a fare confronti con persone che ricevono un sacco di complimenti, che sono molto attraenti, che fanno molti soldi, o che hanno moltissimi contatti sui social. Quando vi trovate a desiderare quello che hanno gli altri, e vi sentite invidiosi, inferiori e inadeguati, molto probabilmente state mettendo in atto paragoni sociali negativi. Vari studi in letteratura (a partire da Aspinwall & Taylor 1993 e Collins 1995) hanno mostrato che le persone che attuano abitualmente confronti negativi con gli altri soffrono più frequentemente di stress, ansia, depressione e pensieri auto-svalutanti.

4) Rimuginare sul passato

Dovremmo imparare dal passato, non farci schiacciare da esso. Può capitare che circostanze avverse della vita ed episodi personali negativi possano bloccarci, farci diventare insicuri nelle scelte e non farci riconoscere nuove brillanti opportunità. Tuttavia, mentre ciò che è avvenuto nel passato non può essere modificato, abbiamo la possibilità di dare una nuova forma a quello che deve ancora accadere. Il primo passo è quello di rompere col passato e dichiarare che siamo noi, non la nostra storia, ad essere in gioco adesso. Goethe ci ricorda “Niente vale più di questo giorno”. Non soffermiamoci sul passato: facciamo scelte migliori oggi e andiamo avanti.

5) Sentirsi impotenti di fronte a persone ostili

È frequente incontrare sulla propria strada persone difficili. Di fronte a questi individui che cercano continuamente la sfida, è facile arrivare a credere che loro siano forti e noi le vittime, e che con il loro comportamento aggressivo abbiano il controllo su di noi. Molti nostri atteggiamenti di fuga, anche se giustificati, sono notevolmente influenzati dalla convinzione della propria debolezza. La chiave per cambiare questa falsa credenza di essere vittime di un prepotente è spostarsi dalla condizione di passività a quella di attività. Se avete a che fare con un narcisista, un passivo-aggressivo, un manipolatore, un intimidatore o un controllante, ci sono molte strategie che potete utilizzare per fronteggiare la situazione. 6. Colpevolizzare gli altri

6) Colpevolizzare gli altri

Colpevolizzare consiste nel far sentire gli altri responsabili delle proprie disgrazie. Molte persone hanno l’abitudine di buttare la colpa della loro infelicità o mancanza di successo su genitori inefficienti, relazioni negative, su svantaggi socio-economici o sulla salute precaria. Certamente è vero che la vita è piena di difficoltà, ed innegabili sono il dolore e le sofferenze che ne conseguono, tuttavia incolpare gli altri della propria infelicità e assumere il ruolo di vittima non è un atteggiamento efficace. A ben vedere, la condizione di vittima consente una serie di vantaggi secondari, ad esempio è più “comodo” puntare il dito contro gli altri per le proprie insoddisfazioni, evitando o ritardando il momento di assumersi la completa responsabilità della propria vita. Tuttavia, è utile notare che l’abitudine a colpevolizzare fa risultare, agli occhi degli altri, sgradevoli e rancorosi e, soprattutto, priva la persona di potere e controllo sulle cose in quanto la responsabilità è spostata su terzi (…). Tra l’altro, spesso e volentieri, le persone “bersaglio” della colpevolizzazione hanno poca idea di quello che veramente state provando e possono non accorgersi di nulla. In realtà, siete voi che vi state facendo prigionieri da soli della vostra acidità e del vostro astio. I vostri sentimenti possono anche essere giustificati, tuttavia non vi aiuteranno a diventare persone felici e di successo.

“Quando diamo la colpa ad altri, stiamo gettando via il nostro potere” Greg Anderson7. Avere difficoltà a perdonare se stessi

7) Avere difficoltà a perdonare se stessi

Tutti noi commettiamo errori nella vita. Quando guardate indietro alle vostre azioni passate, ci sono decisioni e gesti che rimpiangete di aver fatto? Ci sono stati errori sfortunati di giudizio che hanno causato dolore a voi stessi e agli altri? Credo proprio che tutti risponderemmo di sì. La domanda più importante, dunque, è un’altra: come rievocate questi eventi passati? Pensate a voi come delle cattive persone e vi sentite in colpa per avere fatto male qualcosa o aver perso delle opportunità? Come visto precedentemente, molto dipende da come leggiamo e rileggiamo gli eventi! Durante questi momenti difficili, è estremamente importante essere compassionevoli con se stessi. (…)

“Perdona te stesso. Tutti facciamo errori. Gli errori non sono permanenti, ma sono momenti isolati. Impara a dire a te stesso: ho fatto un errore, ma questo non fa di me una persona cattiva”

8) Avere timore eccessivo di fallire e di fare errori

Le paure di fallire e di fare errori sono spesso associate con il desiderio di essere stimati ed apprezzati dagli altri e con esigenze perfezionistiche. Vi è mai successo di pensare di non essere stati bravi come desideravate in certe occasioni? Probabilmente ciò non potrebbe essere dovuto all’asticella che avete posizionato troppo in alto? Benchè avere standard elevati possa servire come un ottimo strumento motivazionale, aspettarsi di essere sempre perfetti in tutte le situazioni ha effetti negativi sul nostro benessere, in quanto va ad aumentare i livelli di stress e a diminuire le probabilità di ottenere successo, riducendo così la propria felicità. A conferma di ciò, numerosi studi in letteratura (tra cui Rettner 2010) hanno sottolineato la correlazione inversa tra perfezionismo e felicità: all’aumentare del primo, la seconda tende a diminuire. Un fatto è evidente nella storia: non è umano essere perfetti.

“Si può anche cercare di essere perfetti, ma il costo di questa decisione è molto alto… Come vi sentirete quando non riuscirete a raggiungere i canoni elevati che vi siete imposti?

http://www.tecnologia-ambiente.it/ecco-8-atteggiamenti-mentali-sbagliati-che-ci-portano-ad-essere-infelici-cronici

Intercettazioni

Pubblicato: 31 Maggio 2015 da df in consigli, informatica
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Intercettare qualcuno è molto facile ma lo è altrettanto difendersi. Basta sapere come: è tutta qui la differenza. A cadere nella rete delle intercettazioni (legali ma anche illegali) sono quindi perlopiù coloro che non conoscono le possibilità delle nuove tecnologie. Abbiamo compilato questa guida con l’aiuto di un noto detective esperto di informatica, che ha preferito però restare anonimo.

Intercettare è facile
La quasi totalità delle intercettazioni in Italia è legale. Su richiesta di un magistrato, l’operatore fa partire l’intercettazione su un numero di rete fissa o mobile. Utilizza che apparati inoltrano tutte le chiamate, videochiamate e Sms ricevuti verso un’altra linea dove saranno ascoltati e registrati dagli inquirenti tramite altri software. Allo stesso modo è possibile intercettare il traffico Internet fatto via rete fissa o mobile, i messaggi multimediali (mms) inviati dal cellulare e localizzare l’utente che lo sta usando. Tra i prodotti più noti in Italia, per intercettare, ci sono il Sistema Area, di Area Spa di Binago (Co); RT, della triestina Radio Trevisan. Mito e Ivs, dell’azienda milanese Rcs Urmet; Asja e Sio130 di Sio. Ci sono modelli che intercettano anche le telefonate via Internet (VoIP), a patto però che il fornitore del servizio (oltre al provider Internet) collabori con le autorità.

In casi estremi, gli inquirenti intercettano le chiamate “al volo”, cioè fuori dalla sede dell’operatore. Mettono sonde nel doppino o nella centrale Telecom, se il telefono è di rete fissa. I cellulari invece vengono intercettati tramite uno speciale apparato (tra i produttori, Rohde & Schwarz), di solito montato su un’auto o un furgoncino vicino all’utente da intercettare (centinaia di metri o pochi chilometri). Emula una cella Gsm, sovrapponendosi alla rete dell’operatore; attira su di sé la telefonata dell’utente, così da poterla gestire e registrare.

In realtà questo metodo è usato soprattutto per le intercettazioni illegali. Il principio è che i cellulari si connettono in automatico alla cella di cui rilevano il segnale più forte. Basta posizionare la cella fasulla – dell’intercettatore – vicino all’utente per sovrapporsi al segnale legittimo dell’operatore. A quel punto l’intercettatore riceve sui propri apparati un flusso audio corrispondente alla telefonata captata nella cella. «Il flusso audio delle telefonate Gsm è criptato in automatico, ma con un algoritmo che è vecchio e che è facile da decifrare», spiega Massimiliano Sala, direttore del laboratorio di Crittografia all’Università di Trento. E se i cellulari parlano su 3G, che ha una cifratura molto più robusta? Semplice, l’apparato dell’intercettatore può obbligare il cellulare captato a passare da 3G a Gsm. In alternativa, l’intercettatore può collegarsi alla rete di backhauling, che collega le antenne: lì il traffico non è cifrato. Il flusso audio in questo caso contiene tante telefonate, ma ci sono software che permettono di catturare le conversazioni interessante tramite ricerca di parole chiave.

Fin qui le intercettazioni “professionali” e a distanza. Ma è possibile anche installare sul cellulare della vittima un software che, di nascosto, inoltra a un altro numero gli sms o il file audio delle telefonate registrate. Non è necessario avere in mano il cellulare: il software è possibile mandarlo, a mo’ di virus, tramite Bluetooth o sms (la vittima deve però accettarne l’installazione). Alcune intercettazioni illegali si servono infine di sim e di cellulari clonati, che cioè in rete appaiono con la stessa identità degli originali. Quando il telefono dell’intercettato è spento, Sms e chiamate arrivano al clone. Le cimici sono chip, di solito inseriti vicino alla batteria, che inoltrano tramite onde radio a corta distanza i suoni catturati dal microfono e dall’altoparlante.

Difendersi dalle intercettazioni
«La soluzione è semplice: basta fare telefonate criptate con algoritmi molto sicuri», spiega Sala. A quel punto, chi intercetta si troverà nelle mani un flusso audio incomprensibile. Gli algoritmi di cifratura più sicuri (Aes, che è di livello militare) sono nella pratica insuperabili. Ci sono due strade: comprare un cellulare con cifratura integrata (a 2mila euro circa) oppure solo un software che cifra, su smartphone di varie marche, le telefonate su richiesta dell’utente (circa 400 euro). I primi modelli di cellulari criptati utilizzavano il Gsm, facendo degradare di molto la qualità della voce nella telefonata. Gli ultimi modelli e i software invece utilizzano il VoIP, quindi la telefonia via internet, per permettere all’utente di fare telefonate criptate. In sostanza la cifratura avviene sul cellulare; poi la telefonata viene trasmessa tramite collegamento internet 3G all’interlocutore.

È possibile farlo con la sim di qualsiasi operatore telefonico. Il solo requisito è avere un piano che comprenda il traffico internet VoIP (che in Italia tutti gli operatori, eccetto 3 Italia, fanno pagare a parte). Ovviamente la telefonata è cifrata se entrambi i cellulari si stanno proteggendo in questo modo. Sono sistemi legali, beninteso. Le norme italiane infatti non vietano di usare la criptografia per proteggersi da intercettazioni. La sola arma della magistratura, in questo caso, sarebbe chiedere il blocco del cellulare criptato, per poter intercettare le chiamate dell’indagato. Finendo così però per metterlo all’erta. È possibile fare intercettazioni ambientali, certo, contro chi usa cellulari criptati. Bisogna però essere vicino a uno dei due interlocutori, con speciali apparecchi, e così ascoltare quello che dice (ma non si sentono le parole dell’altra persona). Idem se si mettono cimici nell’auto o nello studio della vittima. Ci sono apparati però che rilevano le cimici e altri che disturbano le intercettazioni ambientali. E per chi non è così tecnologico? C’è il vecchio metodo per disturbare l’ascolto all’intercettatore: chiudersi in bagno e fare andare a tutta forza l’acqua dal rubinetto.

Il sole 24 ore

http://www.dionidream.com/acqua-scaldata-al-microonde-uccide-le-piante/

by Tailor mktg

Ci svegliamo la mattina… già in ritardo.
Lavoriamo tutto il giorno, tornando a casa stanchi morti.
Riusciamo a malapena a parlarci un po durante la cena, tra un Tg alla televisione ed un post di Facebook. E poi… stanchi si va a dormire.

E poi ci si sveglia la mattina, in ritardo.
E tutto riprende come prima.
Ma… Noi siamo quello che vogliamo essere.
Forse dovremmo fermarci a ragionare un po. A pensare.
A pensare che la vera risorsa di tutto… siamo noi stessi.

E che il nostro unico affanno dovrebbe essere rincorrere la felicità.
La felicità in noi, con i nostri cari, la nostra felicità.
E questo non è avere più “cose”, auto più bella, l’ultimo I-Phone, è immateriale.
E’ dentro di noi.
Prendiamoci 5 lunghissimi minuti al giorno per “impegnarci ad essere felici”.